ORESTEA – Agamennone (primo studio)
da Orestea di Eschilo
regia, coreografia, scene e costumi Enzo Cosimi
interpreti Paola Lattanzi, Alice Raffaelli, un pianista/performer in via di definizione
Cosimi, dopo aver portato a compimento la trilogia sulle passioni dell’anima, di cui fanno parte Fear Party, Estasi e Thanks for Hurting Me, comincia ad esplorare un nuovo territorio delle passioni, legate al mito dell’eroe. Il punto di partenza è l'Orestea, una trilogia composta da tre tragedie distinte ovvero Agamennone, Le Coefore, Le Eumenidi composte da Eschilo nel 458 a.C.
Come nell’Orestea, tre saranno gli spettacoli di Cosimi, di cui l’Agamennone costituisce la prima indagine.
Enzo Cosimi, si avvicina all’Orestea, interessato alla tematica dell’Eroe. Questo è un tema caro al lavoro di Cosimi e della sua compagnia, su cui già nei primi anni ’90 ha lavorato, producendo alcuni dei suoi spettacoli più fortunati: Il pericolo della felicità, Vittoria sul Sole, Prologo delle tre femmine. Ad esso si aggiunge la Pentesilea, prodotta in occasione degli eventi per Copenhagen Capitale Europea della Cultura, nel 1996. Attraverso questi suoi lavori, ha indagato il senso più profondo del tragico, per compiere una ricerca sulla natura del gesto eroico. Le collaborazioni artistiche per questi lavori sono state estremamente importanti, tra cui Luigi Veronesi, Miuccia Prada e Daniela Dal Cin. Al tema, che continua ad affascinarlo, torna ora con uno sguardo completamente diverso. Negli anni lo stesso significato del concetto di eroe è profondamente cambiato e il tentativo è quello di raggiungere l’essenza della tragedia.
L’eroe è solo, privo di pari perché impareggiabile. Solo sconfinando, entrando in un territorio straniero, egli può incontrare un nemico in grado di uguagliarlo. Il suo stato di eroe è sostenuto proprio dall’esistenza di questo suo uguale e contrario, questo doppio speculare, che fa dell’eroe una figura completa, che ne perfeziona l’esistenza e il destino. Solo quando incontra il suo negativo, infatti, l’eroe può vivere pienamente o morire. L’eroe vive della forza dell’altro. L’originaria natura dell’eroico è doppia anche perché non si esaurisce nel solo gesto, ma ad esso contrappone un’interiorizzazione dell’atto che deve essere psichicamente supportato.
Lo spettacolo, oltre a due danzatrici che da anni collaborano con il coreografo, ribadendo la necessità mai venuta meno di Cosimi di intraprendere un percorso di ricerca e approfondimento del linguaggio coreutico che sia condiviso e protratto nel tempo, si avvarrà della presenza in scena di un pianista/performer. La ricerca di Cosimi porterà a combinare brani classici con sonorità digitali.
I LOVE MY SISTER
Il nuovo lavoro di Cosimi sarà I LOVE MY SISTER, per indagare quel processo identitario che costituisce oggi un fenomeno sempre più posto all'attenzione della cultura contemporanea, ormai non disposto a rimanere silenzioso. Una tematica ancora per certi versi scabrosa, una ricerca che approda ad un segno spettacolare multidisciplinare nell'intento di svelare, di esplorare, una complessa dimensione che riunisce miti, antichi archetipi sessuali e recenti artifici virtuali che da sempre affascinano l’essere umano. Un’indagine sulla transessualità dei corpi che reinventano il loro abitare lo spazio fisico, urbano e sociale e che pagano lo scotto di un’invisibilità inflitta che relega ai margini le loro storie, a maggior ragione quando queste storie riguardano persone FtoM.
La lavorazione del progetto, che prevede di debuttare nell’autunno 2018, vede una prima serie di incontri (da fissare verosimilmente in primavera) di raccolta di testimonianze nonché di individuazione delle persone che potrebbero entrare a far parte della realizzazione scenica che, al momento, è ancora alla ricerca della propria forma. Il periodo di prove e allestimento è previsto per fine estate / inizio autunno.
Enzo Cosimi, coreografo regista tra i più autorevoli della coreografia contemporanea italiana. Coreografo ospite per il Teatro Alla Scala di Milano e del Teatro Comunale di Firenze, firma nel tempo con la sua Compagnia produzioni per il Teatro Comunale di Ferrara, Biennale di Venezia, RED ...