idea e performance Gennaro Lauro
produzione Lauro/Cie Meta
coproduzione Sosta Palmizi
partners KommTanz/Abbondanza Bertoni 2019, FabbricAltra - Schio
ospitato e sostenuto da Ménagerie de Verre - Paris, L'Échangeur CDCN Hauts-de-France, CND - Pantin, Tanz Company Gervasi (Wien)
"Mondo" significa terra, ma anche il gioco della campana ed è l'opposto di immondo. Scelto d'istinto, questo titolo abbraccia il groviglio di aspetti che il mio attuale lavoro tocca. Questa ricerca muove dall'osservazione di ciò che definirei “la supremazia del risultato”. La nostra smania di compimento, di un culmine delle nostre biografie, il nostro desiderio di una narrazione accurata che possa valere per sempre, che possa dirci chi siamo una volta per tutte. Non importa quante volte sia già accaduto di sperarci, noi continuiamo comunque a credere che in qualche luogo e modo potremmo essere qualcosa per sempre. Inseguiamo noi stessi nelle nostre foto, nei curricula, nei nostri profili, in qualunque cosa possa offrirci una versione compiuta di noi stessi. Collezioniamo immagini, istanti, punti d'arrivo, risultati, sperando che una cronaca dettagliata dei nostri svariati sé possa fornirci maggiore verità.
Il nostro desiderio inconfessato di essere cose.
Poi c'è il respiro. L'atto continuo e implacabile che ci accompagna per tutta la vita. La trama infinita dietro tutti i nostri istanti e frammenti, senza altro fine se non il semplice e mero fatto di tenerci in vita. La vita è una traccia irrafigurabile e simultanea ai nostri passi e respiri. La nostra sola possibilità di essere è continuare a essere, continuare a respirare e camminare, senza mai "cessare di scolpire la nostra statua interiore".
Il nostro miglior capolavoro, per sempre incompiuto.
“Mondo” significa questo per me.
La resistenza di un bambino che gioca a campana in un cortile.
La purezza mai definitiva che emerge dall'atto continuo di scolpirsi.
La "totalità dei fatti, non delle cose".